giovedì 27 ottobre 2016

STEP 08:IL ROSSO NELLA SAGGEZZA POPOLARE

Proverbi, modi di dire e detti con la parola: Rosso

  • Guardati da Toscan rosso, da Lombardo nero, da Romagnuol d'ogni pelo.
  • Il bianco e il rosso va e vien, ma il giallo si mantien;anzi il giallo è un color forte che dura anche dopo morte.
  • Il ciel ne guardi dalla tosse e da quei che ha il pelo rosso e dal verme di finocchio e da quei ch'hanno un solo occhio.
  • Rosso di sera, buon tempo si spera; rosso di mattina, la pioggia si avvicina.
  • Rosso, mal pelo.
  • Se il grande fosse valente e il piccolo paziente e il rosso leale,ognun sarebbe eguale.
  • Tutto il rosso non son ciliege.
  • Tutto il rosso non è buono, e tutto il giallo non è cattivo.
  • Uomo rosso e cane lanuto, più tosto morto che conosciuto.

Il Rosso nell'ambito della Superstizione


Il rosso è il simbolo della scaramanzia. Rosso come i peperoncini oppure a Capodanno s’indossa biancheria di questo colore, proprio come segno di buon auspicio.
E' obbligatorio fare una nota sul corno portafortuna Napoletano:

Il corno portafortuna (‘o curniciello) per i napoletani è l’oggetto scaramantico per eccellenza. Piccoli feticci che un tempo si credeva proteggessero dal malocchio, ora adoperati, più o meno consapevolmente, per ottenere fortuna al gioco del lotto o come talismani per avere successo negli affari.
Attenzione, il cornicello per portare fortuna deve essere fatto rigorosamente a mano e di colore rosso. Rosso per la potenza legata alla vivacità del colore; fatto a mano dato che il fabbricante rilascia le sue influenze positive sul simbolo che va a creare. Inoltre si pensa che per adempiere alla sua funzione scaramantica, il corno deve avere una serie di specifiche caratteristiche : “Tuosto, stuorto e cu ‘a ponta”, rigido, storto e con la punta.
Per potere fare effetto, però, sempre secondo la superstizione popolare, il cornicello deve essere stato ricevuto in dono. Per riceverne gli effetti benefici quindi, l’oggetto apotropaico non va comprato.
E ancora, sempre a voler dar retta alla tradizione, deve essere fatto di corallo, una pietra preziosa che ha il potere di scongiurare il malaugurio e proteggere le donne incinte. Ed è con questo materiale, pescato sui fondali del Mediterraneo, che le botteghe dei maestri corallai del Vesuviano hanno saputo forgiare, nel corso dei secoli, altri piccoli ciondoli a forma di Ippocampo e rametti rossi lucidati. Prezioso dono del regno animale, il corallo, con il suo fascino e la sua eleganza, oltre al suo tradizionale valore di portafortuna, ha sedotto intere popolazioni dall’età preistorica ai giorni d’oggi.
La simbologia del corno è diffusa in tutte le civiltà e culture, da quella ebraica e cristiana a quella sumera, da quella indù e cinese a quella degli sciamani (stregoni) siberiani.
La convinzione che il cornetto rosso porti fortuna risale all’epoca preistorica, quando l’uomo primitivo associava la potenza fisica degli animali alla grandezza delle loro corna. Per secoli, insigni condottieri (tra essi Alessandro Magno) si fecero raffigurare con questi ornamenti sul capo, poiché le corna erano ritenute sia emblema di potere che di appartenenza e discendenza divina. La gente comune, assoggettata ed ammaliata da tali guerrieri investiti di potenza pseudo-divina, iniziò a costruirsi piccoli amuleti a forma di corna o di unico corno, fabbricandoli con materiali poveri quali il legno o la terracotta.
Matilde Serao diceva che la scaramanzia nacque a Napoli, mischiando credenze e superstizioni delle altre popolazioni, e portandole all’eccesso.

Nessun commento:

Posta un commento