giovedì 27 ottobre 2016

STEP 07:IL ROSSO NEL CINEMA


I registi riescono ad influenzare le nostre emozioni più di quanto ci sia possibile immaginare. Basta sapere che la composizione di ogni singolo fotogramma è studiata minuziosamente per colpire il subconscio su più livelli e generare nello spettatore paura, gioia, tranquillità, ansia e persino noia, senza mostrare, di fatto, nulla di particolare. Manipolare le sensazioni è un’operazione complessa, che può servirsi delle più svariate componenti di una pellicola. Usare suoni forti e improvvisi, ad esempio, può generare panico. La stessa cosa vale per un montaggio veloce e frenetico o una fotografia scura, dai toni cupi e stranianti. Al contrario, immagini luminose e patinate possono creare un’atmosfera sognante, meglio se accompagnate da melodie lievi e rilassate.
I colori giocano un ruolo essenziale se si vuole stimolare una certa emozione al posto di un’altra; si può quasi affermare che su un piano visivo siano importanti quanto le espressioni o la gestualità degli attori, è proprio per questo che prima dell'avvento del colore si puntava soprattutto su un trucco che evidenziasse i lineamenti o la mimica facciale. Tuttavia, non esiste un modo giusto o sbagliato nell’usare le tonalità. Spesso la scelta di una al posto di un’altra vuole semplicemente soddisfare le esigenze estetiche o i gusti di un regista, ma va comunque tenuto a mente che nell’accezione comune il rosso non evoca le stesse sensazioni del giallo, così come il nero crea un’atmosfera differente dal rosa.
Ad ogni colore corrispondono uno o più significati e modi di fare cinema, spetta solo al regista decidere quali usare. Nel mio caso specifico, gli effetti,gli usi principali e le particolarità del colore Rosso:

Probabilmente uno dei colori più potenti da mostrare su uno schermo, il rosso è anche quello con più significati. Di solito i registi che ne fanno un uso massiccio stanno cercando di incrementare un senso di rabbia, pericolo imminente, dolore o morte. Stanley Kubrick, che è un maestro nell’uso del colore come significante, nel suo 2001: Odissea Nello Spazio dipinge lo sfondo di rosso nella sequenza più claustrofobica e terrificante del film: il momento cruciale in cui Hal 9000 viene disattivato. Anche Bergman nel suo dramma Sussurri e Grida sceglie il rosso come colore predominante degli ambienti, usato per rendere costantemente palpabile l’alone di morte e dolore che accompagna tutta la pellicola. Ovviamente, se inserito in un contesto romantico, il rosso può trasformarsi nel simbolo della passione di due amanti, assumendo un connotato erotico e differente da quello sopra citato. Ne è un esempio l’uso che ne ha fatto Spike Jonze nel suoHer, completamente costruito sulle tonalità calde volte a comunicare lo stato emozionale di un personaggio innamorato.
Per vedere le caratteristiche degli altri colori principali nel cinema, clicca qui .

Dal 17 Luglio al 31 Ottobre 2015 a Milano si è svolta una mostra intitolata: 'I colori del Rosso'.Ecco una breve descrizione di questo interessante avvenimento.
La mostra
La mostra racconta le varie sfumature del colore rosso, dalla sua percezione fisica alla sua valenza simbolica nelle varie civiltà e culture, attraverso un percorso sensoriale: sentire, ascoltare, vedere, toccare, gustare, odorare e attraverso una ventina di oggetti del design italiano e del fashion. Alla fine del percorso il visitatore sarà invitato a dire quale è il suo rosso, in un dilemma in cui le scienze antropologiche si dibattono da secoli: vedere rosso è un fenomeno naturale o culturale? La mostra è un viaggio tra oggetti e installazioni, con una mappatura semiotica dei significati dei rossi nei diversi Paesi del mondo ed è anche il pretesto per un confronto culturale: i colori veicolano tabù ai quali si obbedisce inconsciamente, influenzando il comportamento e l’ambiente, il linguaggio e l’immaginario. Tutto ruota intorno a un codice non scritto, di cui il rosso detiene il segreto.
La rassegna
Nell’ambito della mostra I colori del rosso, la Cineteca Italiana propone una rassegna in 4 film che racconta le declinazioni del rosso sul grande schermo e che inaugura la collaborazione tra il MIC e la Galleria Campari, due luoghi che conservano, promuovono e diffondono la memoria culturale del nostro paese. Il cinema, lungo un film rouge ininterrotto dalle origini ad oggi, non si è sottratto alla dittatura del rosso, colorando le immagini d’amore o di lotta delle pellicole in b/n e imprimendo nell’immaginario collettivo alcune visioni indimenticabili come la gonna rossa alzata dall’aria di Kelly LeBrock ne La signora in rosso, il vestito provocante di Jessica Rabbit, il fiume di sangue che irrompe dall’ascensore in Shining, il cappottino rosso della bambina deportata in Shindler’s List.
I film proposti
Il primo appuntamento è appunto con La signora in rosso dove Gene Wilder è regista e protagonista: remake del film francese Certi piccolissimi peccati, riletto in chiave americana, è una commedia davvero ben confezionata impreziosita dalla fotomodella mozzafiato Kelly LeBrock e dalle musiche di Stevie Wonder. In programma Kieslovski con il terzo film della trilogia che il regista ha dedicato ai colori della bandiera francese: Tre colori - Film rosso, suo ultimo film, tratta il tema della solidarietà e di come il Caso a volte stravolga le vite umane. Non poteva mancare in una rassegna sul colore rosso il rosso fiammante della Ferrari di Niki Lauda, che sfreccia nel capolavoro di Ron Howard, Rush, che mette in scena la rivalità fra il grande pilota e l’inglese James Hunt, che segnerà una stagione della Formula 1, fatta di tragedie e riprese miracolose. Ultimo appuntamento l’intramontabile Lanterne rosse di Zhang Yimou, che nel 1991 vinse il Leone d’Argento a Venezia: tratto dal romanzo Mogli e concubine di Su Tong e ambientato nella Cina del Nord dei primi anni ’20, la pellicola riflette sulla condizione femminile, sul rapporto dei sessi, sulle logiche del potere, attraverso uno splendore formale e un’incredibile asciuttezza narrativa.



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